Metà anni ’50. Sin dall’inizio Carena rifugge dall’uso di materie sconosciute, spettacolari, ingordamente ricercate da artisti suoi contemporanei e mette in luce la volontà di entrare in un mondo meno superficiale, fatto di paesaggi aridi, terra secca, resti di “tubi di scarico” che dimostrano la ricerca di un “non figurativo” che rimanda agli archetipi oscuri, al magma. Dunque alla tentazione di cedere ad un richiamo esterno ma di farlo scegliendo ‘presenze ambientali’ non confortanti.

ferro
cartelli bianchi