Dal 1963 circa nascono le opere con pezzi di carrozzerie o scocche prelevate da automobili che, dipinte alla nitrocellulosa, “riflettono” specularmente l’ambiente e le figure circostanti. Sono collocate talvolta all’interno dell’opera, oppure sono esse stesse supporto del suo intervento pittorico. Carena si colloca tra i primi artisti italiani che hanno lavorato sul prelievo di parti dell’oggetto desunto dall’ambiente urbano e industriale, mettendone a fuoco il dato specchiante.

scritte
materici